Vetrina espositiva dedicata alla Collezione di Pietre lavorate del Duca (Sala di Rappresentanza)

La seconda vetrina che si incontra all’interno della Sala di Rappresentanza del Museo del Dipartimento di Scienze della Terra, seguendo un percorso in senso orario, è stata allestita nel 2006 ed è dedicata alle “Pietre lavorate del Duca”.
Gli esemplari che fanno parte di questa collezione per gran parte sono stati forgiati agli inizi dell’Ottocento per soddisfare la passione verso le Scienze Naturali dell’Arciduca Massimiliano, fratello del Duca Francesco IV d’Este, il quale affiancava all’interesse per le “mirabilia” e per gli aspetti stupefacenti di tutto il mondo naturale uno spiccato interesse scientifico.
La raccolta di campioni di diversi tipi di rocce, provenienti dalla penisola italiana e dai territori dell’Impero austro-ungarico, costituiva allora la litoteca dell’Arciduca stesso. Essa è un omaggio alla varietà e alla bellezza degli aspetti bizzari e di colore di diverse rocce, in gran parte lucidabili, dovuti alla loro diversa composizione, cementazione e alle dimensioni dei singoli elementi che le compongono.

Campioni di calcedonio modellati in forme curiose e fantasiose

Al centro di questa vetrina sono presentati alcuni esempi di marmo di Carrara provenienti da località diverse delle Alpi Apuane e donati nel 1837 all’allora Museo di Storia Naturale della Reale Università di Modena.
Nel ripiano orizzontale della vetrina si possono poi ammirare gli esemplari di maggior risalto ed interesse dell’antica Collezione Ducale di Pietre lavorate.
Sulla sinistra sono a loro volta esposti alcuni campioni di calcedonio modellati in forme curiose e fantasiose, tra cui spiccano un coperchio da astuccio, pomi e pomelli ed altre forme di stile ottocentesco, che talora esaltano i diversi caratteri cromatici di questa comune varietà di quarzo microcristallino.
In posizione centrale è collocata una formella di Pietra paesina, che rappresenta l’effetto combinato della tettonica e delle acque meteoriche percolanti che hanno trasformato una semplice roccia calcarea in una stupefacente pietra figurata. Infatti, sulla sua superficie, opportunamente levigata, sono riconoscibili disegni astratti che sembrano riprodurre lo skyline di una Modena del passato.
Sulla destra del ripiano sono esposti due splendidi esemplari di quarzo ialino, lavorati e modellati in forme di gusto ottocentesco, di incantevole limpidezza per l’assoluta assenza di inclusioni e di impurità. Questi campioni costituiscono due dei pochi ma più belli esemplari rimasti delle decine di forme un tempo appartenenti alla Collezione Ducale; essi sono, in ogni caso, una significativa testimonianza di come la pregevolezza artistica del manufatto unitamente alla purezza del materiale, da cui sono costituiti, li rendano un’opera straordinaria della natura e dell’uomo.